Cairns 17 febbraio 2006

Azz è venerdì 17, una data di quelle da rimanere chiuso in casa e non uscire ed io invece prendo anche l’aereo. Vabè bisogna farlo. La nottata è andata di merda. Mi sono addormentato tardi e cmq nella notte è arrivato un gruppo di minkioni giapponesi che ha fatto una caciara incredibile alla fine io ed il ragazzo australiano ci siamo fatti sentire ed hanno cercato di fare piano. Faccio colazione e mi incontro con Lucy e Rebecca. Insieme aspettiamo il pulmino che ci porta all’aeroporto. Piove, poteva essere il contrario? Devo dire che Cairns mi è piaciuta e mi sono divertito ma forse se la saltavo era meglio, dal punto di vista climatico è stata una delusione, ma me la sono cercata, me lo avevano detto che era la stagione delle piogge. Arriva il pulmino. Ci fa fare un giro della madonna, dobbiamo passare praticamente in tutti gli ostelli di Cairns a prender su i vari passeggeri. Arriviamo, l’aereo è Quantas, strano all’interno ci sono due file una composta da due poltrone ed una da una poltrona, è la prima volta che mi capita di vedere un aereo così. Si parte. Sull’aereo c’è un ragazzo di Vigevano. Dopo circa 20 giorni scambio delle parole in italiano faccia a faccia e non per telefono come mi accadeva. Mi presta un libro, il mio l’ho finito una settimana fa e non avevo da leggere se non la “FIAMMA” giornale stampato in australia in lingua italiana, il nome era un po nostalgico ma non me ne fregava più di avevo qualche cosa da leggere e quello er al’importante.. Ho cercato in tutte le librerie un libro in lingua italiana ma niente…di leggere libri in inglese non se ne parlava, non me li sarei gustati. Ti ho trovato questo ragazzo che ne aveva tre di libri e me ne ha dato uno…da sposarlo!!! Arriviamo ad Alice. FA un caldo atroce ma si sopporta visto che l’umidità è praticamente zero. Prendiamo un autobus che ci porta all’ostello. Il Pioneer è un vecchio cinema trasformato in ostello. E’ carino, ha una piccola piscina. Le camere sono accoglienti e relativamente fresche. La nota dolete sono i bagni, sono una specie di baracca dove il sole batte tutto il giorno e dentro c’è una temperatura incredibile, più che la doccia fai la sauna. Come arrivo mi spogli e mi butto in piscina. Mi raggiunge anche Rebecca. Rebecca, non ho descritto Rebecca. Diciamo che è abbondante. Ha un seno fuori misura. Molto simpatica con due occhi azzurri da far svenire. Si sforza in tutti i modi di capirmi ma soprattutto mi fa da maestra, cerca di insegnarmi nuovi vocaboli. Con lei passo un bel pomeriggio in giro per Alice, visitiamo il centro della cittadina, vari negozi, facciamo spesa per la cena. Vedo un autobus particolare, avrà avuto al massimo 20 posti a sedere, il resto era tutto per il carico. Mi hanno spiegato che sono gli autobus che percorrono il deserto in circa 8 giorni e ti portano ad Adelaide. E’ lo stesso viaggio che farà Rebecca, partirà la mattina seguente alle 4,30….io 1 ora dopo. Vedo anche una macchina particolarissima, senza vernice, color lamiera, bella, era parcheggiata all’ingresso del più bel pub di Alice il Bojangles Saloon. Purtroppo girando per il centro vedo quello di cui ho parlato con il ragazzo australiano a Cairns: gli aborigeni, qui ce ne sono moltissimi, ubriachi, alcuni stramazzati ed addormentati sui prati. Non conosco la loro cultura e quindi non mi permetto e soprattutto non posso giudicare quello che fanno e come vivono ma una cosa non capisco, fanno dei quadri e degli oggetti di artigianato bellissimi, perché non li vendono in prima persona invece di fare arricchire gli altri?.....mi rendo conto che questa domanda è stupida e non ha senso. Il loro stato dimostra il disagio, l’incapacità di affrontare la vita in un mondo ed in una società che non li rispecchia, che non li attrae. Mi rendo conto dei pregiudizi che mi sono fatto, delle idee sbagliate, di quanto sia ignorante e piccolo davanti alla grandezza di questa civiltà, di questo popolo, della loro cultura. Vorrei ma non ho la possibilità di istaurare un rapporto, di parlare con loro per capire, per fare delle domande. L’unico che sono riuscito ad avvicinare è stata una donna gentilissima che mi ha chiesto un dollaro, ho provato a parlare con lei ma non riuscivo a capirla, aveva un accento particolarissimo ma ricordo perfettamente il sorriso che mi fece quando la salutai. Devo dire la verità!…..gli aborigeni poveretti so brutti. Hanno quella fronte marcata e quelle facce che rende uguali uomini e donne, quest’ultime tendono ad ingrassare in modo spaventoso. Vabè chiudiamo l’argomento aborigeni perché tutto quello che dico o che penso è fondato solamente su sensazioni personali e quindi sicuramente errate. Torniamo in ostello e con Rebecca cuciniamo. La mia ospite vuole che gli spieghi perfettamente come fare un buon sugo all’italiana…..io gongolo, soprattutto vedendo la mia vicina di fornelli che cucina non so cosa ed alla fine caccia dal microonde un piatto di spaghetti con non so cosa sopra. Come al solito cucino molta pasta e ne offro…..prima la ragazza fa la timida, poi , da due che dovevamo essere diventiamo in 5 a mangiare i nostri spaghetti. LA serata trascorre tranquillamente. Dopo un po ci trasferiamo all’aperto, strano, ma si sta meglio che a Cairns. Si fa tardi chiacchierando e soprattutto per rebecca la cosa è pesante visto che si deve alzare alle 4,30. Ci salutiamo tutti ed andiamo a dormire….

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