Alice Springs 21 febbraio 2006

Per una volta svegliarsi è difficile. Per tutto il viaggio mi sono alzato sempre molto presto, anche quando ho fatto tardi la sera o ho aspettato l’alba con degli amici. Qui, in questo giorno, per la prima volta sarei rimasto a letto volentieri. La serata passata con gli amici a ballare ed a bere è stata veramente fantastica. Ha riacceso in me tante sensazioni perse. Sono riposato dentro e fuori. C’è un aereo da prendere. Parlo un po con Raphael della serata trascorsa e di quello che sarà il nostro viaggio. Lui prosegue, io torno a casa tra un paio di giorni. Preparo tutto e vado a prendere l’autobus per l’aeroporto accompagnato da Raphael. Ci scambiamo le solite mail, lo saluto e mi avvio all’aeroporto con un ringraziamento a questa terra rossa, sarà per il suo misticismo, sarà per il clima e la cultura che si respira, devo dire che il deserto mi ha dato molto. Mi rendo conto che forse gli aborigeni sono in possesso della verità, con la loro vita tranquilla, scandita dai ritmi della natura e da quello che quest’ultima offre……forse i cechi siamo noi. Al metal detector mi fermano e mi fanno il naso elettronico. Cosa è il naso elettronico. In poche parole a tutti quelli che possono avere origini mediorientali, dare qualche sospetto…..o per pura coincidenza, vengono gentilmente invitati ad accomodarsi in una stanzetta dove un addetto, nel mio caso una dolce e bella fanciulla, ti passa sui vestiti una specie di aspiratore miniaturizzato. Fatta questa operazione estrae dall’aspiratorino un filtro che viene messo in una macchina che puo rivelare presenze di sostanze esplosive. In poche parole se hai maneggiato esplosivo o armi entro le 24 ore precedenti il nasino elettronico lo rivela. Cosa strana che veniamo beccati io ed un ragazzo di Bari: sarà una coincidenza? Questo ragazzo ha finito uno stage in Nuova Zelanda su non so quale animale marino, infatti, era fresco fresco di laurea. Mi chiede alcune informazioni su Uluru ed io sono ben lieto di dargliene. Mentre parlo con il concittadino arriva Torben con una faccia che era tutto un programma. Si scherza su come fosse andata la notte e lui da vero signore sorvola. Si parte, dormo per quasi tutto il viaggio, mi sveglio giusto giusto per vedere Sydney dall’altro. A terra ho una piccola sorpresa: la carta di credito non funziona. E’ la prima volta che mi fa uno scherzo del genere e mi viene il dubbio di aver esaurito il massimale messo a disposizione della carta. Come da consiglio di Tripluca, portavo con me del contante per ogni evenienza e quindi lo utilizzo per acquistare un abbonamento che mi consentirà di viaggiare su tutte le linee metro e bus per i restanti giorni e chiedo esplicitamente che nell’abbonamento sia messo il ritorno all’aeroporto e la possibilità di viaggiare sui traghetti. Prendo la metro e vado al Railway, l’ostello della YHA attaccato alla stazione centrale. Chiamo subito casa per chiedere a mia moglie di informarsi presso la banca su quali problemi aveva la mia carta. Mangio qualche cosa nell’attesa di richiamare ed avere una risposta. Non sono preoccupato, ho tutto pagato: ostello, abbonamento per i mezzi, l’unica fregatura è che se le cose restano così non potrò comprare regali. Parlo prima con mia moglie e poi con la banca. L’addetta mi riferisce che ha gia provveduto a portare il massimale a 2500 euro e rimane stupita di come si possa sentire bene il telefono, sembra come se fossi ad Ascoli. Sono molto più sollevato. Sono molto stanto vado a dormire presto.

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