Casino 29 gennaio 2006

Ore 06.00 è destino, non si riesce a dormire . Questa volta è un SMS di mia moglie. Ma come cavolo gli viene in mente di mandarmi un SMS a quest’ora? Nel messaggio mi chiede di chiamarla perché sono due giorni che non ci si sente. Manca anche a me ma tra i vari preparativi si fa tardi ed in Italia è gia notte fonda…mi riprometto di chiamarla in serata. Dobbiamo prendere il treno, quindi sbrighiamo tutto quello che c’è da fare al motel, salutiamo i gestori gentilissimi e ci avviamo verso la stazione. La signora del motel ci aveva offerto un passaggio con la macchina fino alla stazione, ma noi, baldanzosi abbiamo rifiutato ricordandoci che la stazione era vicina. La stazione era vicina ma non avevamo calcolato che alle 10 di mattina faceva un caldo bestiale. Morale della favola ci siamo maledetti per aver rifiutato il passaggio e per fare meno di un chilometro abbiamo sudato da morire. Arrivati alla stazione ci accorgiamo di non aver capito na mazza su tutto il viaggio: non ci sono treni per Byron Bay solo autobus. Non sappiamo cosa fare. Torniamo al motel per chiedere informazioni ai gestori se c’è un autonoleggio. Ci fanno notare che è domenica e quindi è molto difficile. Fanno un po di telefonate, si interessano molto al nostro problema ed ancora una volta dimostrano la loro gentilezza. Facciamo mente locale su cosa fare. Ci dicono che una macchina la si puo affittare a Tween Heads e precisamente all’aeroporto di Tween Heads . Si ma cosa ci facciamo poi con la macchina una volta arrivati a quasi 50 chilometri da Brisbane?...torniamo indietro?...decidiamo di si, si arriva a TH e poi ritorniamo nella zona di Byron Bay. Si prende l’autobus e si parte, bellissimi paesaggi, tutte piantagioni di caffè, banane e canne da zucchero, passiamo per paesi dai nomi impronunciabili e composti da solo 4 case ed una stazione di servizio. Arriviamo all’aeroporto. Tutte le compagnie che affittano le macchine sono aperte. Dalle varie avventure che si è lette sul forum o delle esperienze di amici preferiamo puntare su la Hertz. Ci danno una Yaris rossa, nuovissima con appena 5040 chilometri. Il primo impatto è bestiale. Visto che solo io posso guidarla, caricati i bagagli cosa faccio?...salgo a sinistra e subito Sara mi fa presente che la guida è a destra.. Sconvolgente, impossibile, una crisi di panico. Salire su quella macchina e trovare le cose al contrario mi ha veramente spaventato. Parto a 5 chilometri orari e per i primi dieci minuti cerco continuamente la leva delle marce con la destra dove invece trovo lo sportello. Al posto della freccia avvio sempre i tergicristalli, faccio due controsensi bestiali che non so per quale santo ci ha protetti non riportiamo danni o facciamo un incidente. Dentro di me ripeto: “stai a destra…stai a destra…stai a destra. Devo dire che l’aiuto di Sara e con il passare del tempo le cose migliorano ma se devo fare qualche manovra velocemente scalo sempre le marce con il pomello della portiera. Si viaggia tranquilli con radio e aria condizionata. Torniamo verso sud. Morwillumba è quello più semplice ma incontriamo tanti altri paesi dai nomi strani. Facciamo tutta la costa fino a Byron Bay. Qui visitiamo il faro, bel promontorio, ci dicono che è il tratto di costa più a est dell’Australia. Pioviccica, mi mancava un po di pioggia. Byron Bay non ci piace come località troppi surfisti, decidiamo di andare a Nimbin patria del BASILICO…ehehehe. Vabè per chi non lo sapesse, Nimbin è una città di frikkettoni, gente un po fuori dal tempo (beati loro) vivono tranquillamente e coltivano con altrettanta tranquillità (e con il compiacimento delle forze dell’ordine) cannabis e la vendono per la strada non in modo sfacciato ma neanche tanto nascosto. Pensate che da Byron Bay organizzano dei viaggi in autobus per portare la gente a Nimbim a comprare basilico. Ci perdiamo un paio di volte, veramente passiamo per strade che non sappiamo dove ci porteranno, pensiamo che prima o poi a Nimbin ci si arriva ed all’improvviso eccola qua. Una cittadina che si estende lungo una strada per circa 1 chilometro. Vari negozi che richiamano sempre alla specialità locale: il basilico. In giro ci sono poche persone, quelle poche dire che sono fatte fino al DNA è essere buoni. Arrivando pensavamo che orde di coltivatori di cannabis ci accerchiavano per venderci la loro merce ma niente. Io e Sara ci mettiamo a sedere in una pizzeria gestita da francesi che parlano italiano. Si scusano per la qualità della pizza che sicuramente non è buona come quella italiana…nun ce ne frega na mazza, abbiamo fame. Io prendo un pezzo di margherita con aglio..che bisogna fa pe magnà. Sara prende un pezzo al formaggio. NON ERA FORMAGGIO. Nel momento in cui la mangia si accorge che le rotelle poste sopra la pizza che noi pensavamo fossero che ne so, galbanino, provola o che altro erano in realtà fette di ananas. Sara quasi me la sputa in faccia. Torna dentro e chiede se puo prendere un pezzo diverso, i gestori gentili gle la cambiano senza farsi pagare e dicendoci che gli era sembrato strano che degli italiani mangiassero la pizza all’ananas. Gli chiedo se c’è gente che la mangia e loro mi rispondono che ha un gran successo…..so strani sti australiani….o sarà l’effetto della cannabis?...vallo a sapere. Finiamo di mangiare, ci alziamo facciamo 6 passi e….tatààà, una ragazza di colore che sta in piedi per miracolo ci chiede se vogliamo dell’erba. Certo gli rispondiamo e lei invita Sara ad andare nel vicolo per visionare la merce. Io, che sono un provinciale , ma non fesso, ed ho visto sia i film di Starsky ed Hutch, di Piedone lo Sbirro e per finire del tenente Colombo, accompagno Sara nel vicolo con la ragazza. La signora ci caccia una busta della spesa piena di cimette fiorite di cannabis, profumatissima e ne acquistiamo un po, io da buon Ascolano cerco di tirare il prezzo, nun se ne parla ma almeno riesco ad ottenere qualche cimetta in più. Felici dell’affare riandiamo verso la macchina. Si ma che facciamo adesso? Cavoli non sapevamo dove andare. Prendiamo la cartina e facciamo mente locale, siamo a pochi chilometri (si fa per dire, in Australia pochi chilometri si intendono alcune centinaia) da Casino, decidiamo di tornare allo Squatter’s Motel . Incominciamo a viaggiare intanto Sara studia il percorso. Anche in questo caso passiamo per paesini fantastici, facciamo delle traverse in mezzo al nulla, sappiamo che se sbagliamo un incorocio ci ritroviamo non si sa dove. Anche per questo si fa il pieno alla prima occasione, almeno non restiamo a piedi. Lismore è quella che assomiglia di più ad una città. Ci fermiamo per chiamare lo Squatter’s e vedere se ci danno una stanza. OK la stanza c’è. Compriamo anche della frutta per cena, pensiamo di arrivare tardi e quindi di andare a dormire subito. Arriviamo a casino, la stanza nel motel è diversa dalla prima ma sempre pulita ed accogliente. Si fa la doccia e si mangia la frutta. Siamo stanchi, assaggiamo un po di basilico e poi a letto, non sembra ma abbiamo fatto circa 500 chilometri.

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