Port Macquaire 28 gennaio 2006

Lo so, sarò monotono ma anche questa mattina sveglia alle 6. Un cavolo di uccellaccio, sembrava un corvo di colore nocciola, si è posato da qualche parte vicino alla nostra camera e si è messo a fare un verso che dire stridulo è fargli un complimento. Incomincio a rimpiangere i miei buon merli e passeri ascolani. Gli ho mandato tanti di quei colpi che sarebbe dovuto morire almeno 1000 volte ma niente, era lì imperterrito a fare i suoi versi, qualche volta anche in compagnia di altri uccelli. Capiamo che ci dobbiamo alzare, non c’è nulla da fare non si dorme. Colazione e poi andiamo alla stazione degli autobus ed aspettiamo il bus che ci riporta a Wauchope e da lì riprendiamo il treno. Arriviamo a Wauchope e visto che abbiamo 3 ore prima dell’arrivo del treno lasciamo i bagagli nel deposito e ci facciamo un giro per il paese: il nulla. Sulla via principale c’è tutto il paese ovvero 4 case tre negozi e un po di uffici, il resto del paese è sparpagliato nel raggio di 15 chilometri, almeno così ci dicono. Vediamo una macchina che si vende, vogliono 600 dollari, io e Sara ci facciamo un pensierino, alla fine non se ne fa nulla. Compriamo delle cartoline, qualche oggettino carino e poi diamo fondo ai cornetti di un panificio, devo dire che erano veramente buoni e soprattutto nel negozio c’era l’aria condizionata e non l’ho mai gradita come in quella occasione, fuori faceva un caldo incredibile. Si torna in stazione e troviamo la sorpresa: SCIOPERO!!!! Come in Australia becco uno sciopero dei treni? Ma non eravamo noi italiani a scioperare sempre? Insomma eravamo nella cacca fino al collo. Caldo atroce, sperduti nel buco del culo del mondo e cosa si faceva? Fortuna l’inglese di Sara capiamo che ci saranno degli autobus (qui da quello che ho capito lo chiamano coach) sostitutivi, si ma ci dicono che ci vorranno 6 ore per arrivare alla prossima stazione utile. La voglia di impiccarsi c’è ma sei qui quindi parti con il solito enorme autobus, con la solita aria condizionata a palla e…ti metti l’anima in pace. LA cosa positiva è che l’autobus ti permette di vedere tutto il paesaggio e soprattutto posti fuori dai soliti percorsi turistici. Ci fermiamo non so dove ed abbiamo una fame incredibile. Ci fanno un hamburger con dentro di tutto ma soprattutto aveva una temperatura di 1000 gradi e mi ustiono la lingua. Si riparte al volo. Percorriamo posti di una bellezza unica: pascoli con centinai di mucche libere e non in stalla come le nostre, cavalli, pecore, tutti animali con spazi a disposizione enormi. Ci sono i soliti resti di incendi ma grazie alla natura degli eucalipti vedi questi boschi che subito riprendono il loro splendore. Altra sosta. Ad aspettarci un bellissimo canguro, è vicinissimo a noi e ci guarda incuriosito. Questa volta ho la macchina fotografica a portata di mano e lo immortalo. Vado al bagno e vedo il lavandino più piccolo del mondo, se vuoi lavarti le mani, per non parlare della faccia, per forza di cose l’acqua casca a terra, e non essendo io un mago, per darmi una rinfrescata, combino un macello. Arriviamo a Casino, cittadina, ci dicono, di 12.000 abitanti, fondata da una colonia di veneti, insomma siamo a casa di Sara. Decidiamo di fermarci qui per la notte e il giorno seguente vedere cosa fare e dove andare. Prendiamo una camera allo SQUATTER’S HOMESTEAD MOTEL molto carino e pulito ma soprattutto a prezzi ragionevoli. C’è da dire una cosa su Casino e soprattutto sulla guida Lonely Placet. Quando eravamo a Wauchope ed abbiamo saputo dello sciopero abbiamo cercato di organizzarci sapendo che la fermata era Casino abbiamo cercato informazioni sulla guida in questione….assolutamente nulla. Quando siamo arrivati sul posto invece abbiamo trovato vari Hotel, Motel e varie strutture ricettive. Certo non è Rimini ma c’è il necessario per ospitare dei turisti. Allo Squatttter’S ci accoglie una signora gentilissima ma per me incomprensibile, anche qui ci pensa santa Sara. La camera è bellissima e pulita. Addirittura la signora ci porta un bricco di latte se vogliamo berlo prima di andare a letto. Ci sono tutti i confort. Doccia veloce e decidiamo di uscire a fare cena. Ci sono le solite catene di fast food ma vorremmo una bella bistecca o carne, è da molto che non azzanno della carne. Ora ci dicono che Casino è la capitale della bistecca come da cartello alla stazione, quindi chiediamo indicazioni per un buon ristorantino che ci faccia una bella T-Bond. Ci indicano l’Elisabet Hotel che sotto ha il Sophy resturant. Ci andiamo ma sfortunatamente la cucina è chiusa e niente bistecca, ci possono servire solo un panino. OK vada per il panino…..PANINOOOOOO. GUARDARE FOTO E’ UNA COSA DA UN CHILO. All’interno ci sono, nell’ordine: rape, cipolle, carote, senape, maionese, citriolini, una fettina di manzo (ma allora facci la bistecca, non era più semplice?), pomodoro a fette, insalata, salse di cui ignoro la composizione ed il nome e…non so quanti altri ingredienti, il tutto adagiato su un letto di patatine fritte. Ci facciamo una birra per mandare giù il tutto. Dopo non so quanto tempo riusciamo a finire il panino. Attaccato alla Sophy Resturant c’è un pub, bello e decidiamo di farci una coca e rum. Si chiacchiera un po con la ragazza al bancone. Il locale è frequentato da tutte persone del posto, gli unici turisti siamo noi e ce ne accorgiamo per come veniamo guardati, cmq tutti gentili Sara voleva uscire per fumare con il bicchiere in mano ma viene subito ripresa, non si puo uscire dal locale con bevande alcoliche. Torniamo soddisfatti in camera, bella serata tranquilla L’unica nota dolente sono le zanzare che nel tragitto dal pub al motel ci divorano. Mentre cerco di pendere sonno ripenso alla stupenda strada che abbiamo fatto durante il giorno, la SUMMER HW, almeno così mi pare l’avesse chiamata l’autista dell’autobus, è bellissima da fare in moto, tutti curvoni ampi e con la visuale libera e quindi non cechi. Stanchissimo prendo sonno

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