Faser Island 2 febbraio 2006

Stranamente la camera era calda e quindi si è dormito male. All’alba sento piovere ed il mare ingrossarsi. Sono incazzato nero, possibile tutta sta pioggia. Arriva l’ora di alzarsi e di fare colazione. Anche non volendo rimango leggero visto quello che offre la ditta, mi ingozzo di frutta e non provo neanche a pensare di mangiare pancetta, uova o altre cose che ho visto. Si parte, la destinazione è il Lake Wabby, praticamente ci dicono una pozza tra le dune. Arriviamo nel punto in cui parte il sentiero che porta al lago. Si fanno 20 minuti nella boscaglie e poi si apre davanti a me uno spettacolo bellissimo: delle dune di sabbia e sembra di essere nel deserto. Camminare tra quelle dune è abbastanza duro, fa caldo, ma presto si arriva alla pozza. Il Lake Wabby è una pozza d’acqua verdastra con una spiaggia a spiovente. L’acqua è caldissima. Mi spoglio al volo e mi tuffo immediatamente. Faccio na caciara incredibile, la gente mi guarda strano ma io non riesco a stare fermo in ammollo come fanno loro, io devo tuffarmi, capriole, schizzare a tutti…insomma caciara. C’è il solito coglione giapponese che per fare il gradasso tenta di attraversare a nuoto il lago a metà percorso gli prende un crampo e fortuna che c’era un ragazza vicino che lo salvato altrimenti era sfottuto. Si sta in acqua a fare due chiacchiere con Bettina, Sara e Janett, ho dimenticato la crema protettiva sull’autobus ed ho un brutto presentimento. Il posto merita veramente. Ci avviamo verso l’autobus e sento la pelle del collo bruciare. Dopo 2,5 chilometri di boscaglia arriviamo all’autobus che ci aspetta e tutti speriamo che si vada a mangiare…così è!! Anche a pranzo mangio poco, giusto un po di carne, per andare sul sicuro e tanta frutta. Finito di mangiare mi metto su una sdraia all’ombra di un bell’albero, tira n’arietta fresca che la pagherei oro se me la confezionassero in sacchetti da 5 chili. Mi faccio una pennichella e vengo svegliato da Sara che mi dice che si parte per Lake Mc Canzie. Dopo un breve tragitto arriviamo al lago. Tanta gente ma il posto è sublime. Sabbia bianchissima ed acqua cristallina. Anche qui ci fondiamo in acqua. La temperatura dell’acqua è più bassa di Lake Wabby ma non si puo star fuori, è troppo bello nuotare in quello splendore. La pelle mi brucia esco e mi spalmo. Entro ed esco dall’acqua continuamente. Si riparte per riprendere il traghetto. Sul molo arriva un bel dingo a farci compagnia e ci guarda con l’aria di chi vuole dirti: “Guarda sti pirla”. Nella traversata vediamo un pesce enorme, non so se fosse uno squalo o meno ma posso dire che era tanto grosso. All’attracco ci aspetta l’autobus che ci riporta in ostello. Arrivati al YHA salutiamo Bettina e Janett e andiamo in camera. Pensiamo alla cena e scopriamo che ci hanno fregato le fettine di maiale che avevamo lasciato e tutta la frutta. Stanchi morti ci facciamo coraggio e andiamo a fare spesa. Sarà la stanchezza o non so cosa ma si parla poco io e Sara, sappiamo che il viaggio comune sta finendo e sicuramente dispiace a tutti e due. Ci si spalma una crema all’aloe che ci lenisce non poco ma il bruciore rimane. Si va a dormire, chiedo a Sara di lasciare un suo pensiero sul mio diario…..lo leggerò quando sarà partita.

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